Il D.Lgs. 254/2016, recependo la Direttiva europea 2014/95/UE, ha reso obbligatoria anche in Italia la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario, relative agli aspetti ambientali, sociali e di governance , da rendere pubblici contestualmente al Bilancio d’esercizio o consolidato.
Tale obbligo, a partire dal 2018 con riferimento all’esercizio finanziario 2017, riguarda le grandi aziende e le imprese di interesse pubblico quali banche, imprese assicurative, ecc. (per elenco completo vedi Decreto Legislativo 27 gennaio 2010 n. 39 ).
Per aiutare le imprese interessate a comunicare le informazioni di carattere non finanziario in maniera rilevante, utile, coerente e comparabile, la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione 2017/C 215/01, riguardante gli orientamenti e la metodologia per la comunicazione di informazioni di carattere non finanziario.
I principi fondamentali da seguire nella redazione delle informazioni non finanziarie riguardano la comunicazione di informazioni:
La dichiarazione di carattere non finanziario dovrebbe contenere, tra le altre, le seguenti informazioni:
Questioni ambientali quali, ad esempio:
- le emissioni atmosferiche dirette e indirette;
- le emissioni di gas a effetto serra in tonnellate di CO2 equivalente;
- lo sviluppo di prodotti e servizi verdi;
- il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili e non rinnovabili;
- l’estrazione di risorse naturali e la dipendenza in termini di capitale naturale;
- la gestione dei rifiuti.
Questioni sociali e attinenti al personale quali, ad esempio:
- l’attuazione ed il rispetto delle convenzioni fondamentali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro;
- la diversità di genere ed altri aspetti di diversità;
- il numero dei dipendenti suddiviso per genere, contratto, età;
- le ore medie di formazione dei dipendenti;
- il numero e la tipologia di infortuni sul lavoro;
- le relazioni con i consumatori;
- le relazioni con la comunità locale.
Rispetto dei diritti umani quali, ad esempio:
- i reclami ricevuti, affrontati e risolti;
- le attività ed i fornitori soggetti a rischio significativo di violazione dei diritti umani;
- le modalità di accesso alle proprie sedi, ai propri documenti e ai siti web da parte delle persone con disabilità;
- il rispetto della libertà di associazione.
Aspetti legati alla lotta contro la corruzione attiva e passiva quali, ad esempio:
- il numero di dipendenti che hanno ricevuto adeguata formazione;
- l’utilizzo di meccanismi di denuncia;
- i processi di controllo interno e le risorse allocate alla prevenzione della corruzione interna ed esterna.
La presente comunicazione fornisce orientamenti non vincolanti: le imprese possono infatti basarsi anche su standard internazionali, unionali o nazionali. Tra questi, uno dei principali standard di rendicontazione internazionali è lo Standard GRI per la redazione del Bilancio di sostenibilità, utilizzato come riferimento nella preparazione dei presenti Orientamenti della Commissione Europea.
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