Il Green Public Procurement (GPP)

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Uno dei più importanti strumenti di sostenibilità delle politiche comunitarie, in quanto fondato sul peso rilevante degli acquisti pubblici sul sistema economico

Cos’è il GPP?

Il GPP è tra gli strumenti di sostenibilità più importanti delle politiche comunitarie in materia, in quanto si fonda sul peso rilevante degli acquisti pubblici hanno sull’intero sistema economico dei paesi europei.
Per tale ragione, il GPP è considerato uno strumento indispensabile dal Green Deal e dalle strategie che ne conseguono che hanno come obiettivo la decarbonizzazione. Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che ad incrementare la qualità ambientale dei propri acquisti. 

Tutti gli impatti positivi del Green Public Procurement (GPP)

  • Ridurre gli impatti ambientali
  • Tutelare e migliorare la competitività delle imprese
  • Stimolare l’innovazione nel sistema produttivo
  • Razionalizzare la spesa pubblica
  • Diffondere modelli di consumo e di acquisto sostenibili
  • Promuovere l’efficienza e il risparmio di risorse naturali, in particolare dell’energia
  • Ridurre la produzione di rifiuti
  • Ridurre l’uso di sostanze pericolose
  • Ridurre le emissioni di gas climalteranti
  • Contribuire al raggiungimento degli obiettivi dell’economia circolare
  • Integrare le considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente
  • Migliorare l’immagine della Pubblica Amministrazione
  • Accrescere le competenze degli acquirenti pubblici
 

PAN GPP: il Piano d’Azione Nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica Ammnistrazione

La terza edizione del “Piano d’azione nazionale per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione” è stata approvata il 3 agosto 2023 con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.

Il Piano, fin dalla sua prima edizione del 2008, ha previsto l’adozione, con successivi decreti ministeriali, dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per le principali categorie di affidamenti pubblici di prodotti, servizi e lavori.

In Italia, l’applicazione dei CAM è stata assicurata grazie agli obblighi contenuti all’articolo 57 comma 2 del Codice dei Contratti (D.Lgs. 36/2023)

In continuità con il precedente, l’attuale Codice dei Contratti, prevede l’obbligo di applicazione di almeno le “specifiche tecniche” e le “clausole contrattuali”, contenute nei (CAM). Lo stesso comma prevede che si debba tener conto dei CAM anche per la definizione dei “criteri di aggiudicazione dell’appalto” di cui all’art. 108, commi 4 e 5, del Codice.