Ecolabel UE turistico e lotta allo spreco alimentare

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Lo sapevate che il 12% del cibo prodotto in UE viene sprecato dalla ristorazione? La percentuale è altissima se si considera che il totale è il 20%. Alcune ricerche condotte a livello europeo hanno dimostrato che gli ospiti che mangiano nei buffet degli hotel consumano circa la metà del cibo loro offerto. La certificazione Ecolabel UE per le strutture ricettive contribuisce attivamente alla lotta contro lo spreco alimentare: ecco come.

Con la Decisione (UE) 2017/175 del 25 gennaio 2017 – che stabilisce i criteri per l’assegnazione del marchio ecologico Ecolabel UE alle strutture ricettive – la Commissione Europea ha voluto dare un segnale concreto per la riduzione dello speco alimentare in ambito turistico. Nello specifico un criterio obbligatorio (criterio 17)  stabilisce che la struttura ricettiva che intende ottenere la certificazione Ecolabel UE debba predisporre un piano di riduzione dei rifiuti del servizio di ristorazione, monitorare i livelli di rifiuti alimentari e comunicare agli ospiti le azioni di prevenzione e gestione degli stessi.

La Certificazione Ecolabel UE prevede che – pregiudizio per la regolamentazione locale o nazionale relativa ai servizi di ristorazione – la struttura ricettiva debba:

a) per ridurre i rifiuti da imballaggio:  non sono ammesse le monodosi nei servizi di ristorazione, per quanto riguarda le derrate alimentari non deperibili (per esempio caffè, zucchero, polvere di cacao, fatta eccezione per le bustine di tè);

b) per equilibrare i rifiuti da imballaggio e i rifiuti alimentari, a seconda della stagione: per tutte le derrate alimentari deperibili (per esempio yogurt, marmellate, miele, carni fredde, dolci) la struttura ricettiva gestisca la fornitura di alimenti agli ospiti minimizzando sia i rifiuti da imballaggio che quelli alimentari. A questo fine la struttura ricettiva deve seguire una procedura documentata connessa al programma d’azione (criterio 1) che specifica in che modo viene ottimizzato l’equilibrio fra i due tipi di rifiuti in base al numero degli ospiti.

Sono esonerati da questo criterio le monodosi di zucchero e caffè collocate nelle camere, a condizione che i prodotti usati a questo fine provengano dal commercio equo e solidale e/o siano biologici e che le capsule di caffè (se pertinente) siano restituite al produttore per essere riciclate.

Inoltre, un criterio opzionale (criterio 58) incoraggia la strutture ricettive a recuperare i rifiuti alimentari attraverso il compostaggio o a produrre biogas secondo le linee guida fornite dalle autorità locali.

Punto 3 supporta e affianca le imprese che desiderano ottenere una certificazione ambientale per uno specifico prodotto o servizio, tra cui Ecolabel UE  e marchi ambientali di Tipo I equivalenti (Blauer Engel, Nordic Swan, ecc.) per i servizi ricettivi e anche per i servizi di pulizia, per i cosmetici, i prodotti detergenti e per tutte le categorie oggetto di uno specifico disciplinare di regolamento europeo. Scopri di più sul lavoro di Punto 3 nell’ambito delle Analisi Ambientali

 

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