EIT Climate-KIC ha presentato a giugno al Forum mondiale sull’economia circolare – che si è tenuto lo scorso 3 Giugno a Helsinki – un importante rapporto relativo agli appalti circolari nei progetti di edilizia pubblica “The challenges and potential of circular procurements in public construction projects”.
Le città responsabili del 75% delle emissioni globali di CO2
Gli appalti pubblici incidono su una quota sostanziale del commercio mondiale, pari a oltre 1,3 trilioni di euro all’anno. Nell’Unione Europea, è stato stimato che gli approvvigionamenti pubblici rappresentano il 16% del PIL: ciò si traduce in approvvigionamenti annui di 1.800 miliardi di euro che coinvolgono oltre 250.000 imprese europee. Gli Acquisti Verdi sono uno strumento ideale per creare maggiori opportunità per prodotti circolari a basse emissioni di CO2 e le città hanno qui un ruolo chiave da svolgere. Secondo il rapporto diventa prioritario concentrare gli sforzi sulle città perché quest’ultime sono responsabili del 75% delle emissioni globali di CO2.
Anche in questo documento si riconosce l’importante ruolo che le autorità pubbliche giocano nella transizione verso un’economia circolare, in particolar modo se ci si riferisce all’edilizia pubblica e agli impegni che sempre più città si sono assunte in termini di sostenibilità del proprio sviluppo. Come sottolinea il rapporto, questo è un incentivo per i consumatori pubblici ad adottare un approccio più olistico alla sostenibilità: in modo tale che possano guidare la decarbonizzazione di interi settori economici e grandi opere, piuttosto che piccoli e sporadici sforzi in ambiti marginali. Si enfatizza nel documento come gli acquisti verdi in edilizia possano generare un effetto domino nelle città: maggiore è la richiesta di soluzioni circolari e maggiore sarà la specializzazione in tal senso di progettisti, impiantisti e produttori di manufatti edili.