Eventi nel post COVID-19: quali le indicazioni operative?

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Il settore Eventi è tra i settori economici più colpiti dall’emergenza sanitaria COVID-19 e sta attraversando una fase di grande incertezza. Data l’attività di Punto 3 nell’ambito degli eventi sostenibili, facciamo qui il punto dei principali documenti tecnici e linee guida di riferimento per gli operatori.

Creatività e adattamento sono i principali driver che Punto 3 ha potuto riscontrare nella progettazione dei nuovi eventi post COVID-19 da parte degli addetti ai lavori.

Nella successione di disposizioni legislative ed amministrative si sono infatti intrecciate tante proposte operative arrivate al Governo dagli addetti ai lavori che, sulla base delle prime indicazioni tecniche di tipo sanitario, hanno idealmente progettato i nuovi eventi con inedite misure di adattamento.

Le Linee Guida dell’OMS: un punto di riferimento anche per gli eventi

Le Linee Guida dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), seppur rivolte alle strutture ricettive, essendo stato il primo documento tecnico diffuso, hanno rappresentato un punto di riferimento anche per gli eventi per la riapertura e la riattivazione progressiva di alcune attività. Le linee guida elencano le misure specifiche da adottare nei diversi ambiti della reception e prima accoglienza, delle dotazioni di sicurezza per la reception, dei servizi tecnici e di manutenzione, della organizzazione di ristoranti, sale da colazione e da pranzo e bar, delle attività di pulizia e disinfezione, delle dotazioni di sicurezza per il personale addetto alle pulizie e degli eventuali casi di contagio di un lavoratore o di un ospite.

Le soluzioni organizzative del settore Eventi in ambito nazionale

In ambito nazionale è intervenuta Federcongressi, associazione italiana delle imprese pubbliche e private in ambito meeting industry, con le Linee Guida proposte al Governo per la stesura di Protocolli sulla riapertura degli spazi per eventi e sedi congressuali e l’organizzazione di tutti i servizi.

Nello stesso ambito anche Italian Exhibition Group SpA, che riunisce le fiere di di Rimini e Vicenza, Milano e Arezzo, ha realizzato la campagna #SAFEBUSINESS by IEG elaborando una cospicua serie di infografiche su diversi segmenti operativi (prima della fiera, agli ingressi, in fiera, la ristorazione, i servizi, accessibilità, le azioni speciali, formazione e informazione, gli eventi e i congressi) per suggerire soluzioni organizzative nel rispetto delle regole e dei protocolli sanitari.

Anche Assomusica, l’Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal vivo ha avanzato una proposta al Governo divenuta poi una serie di Protocolli contenenti soluzioni organizzative e tecniche tese a limitare la possibilità di diffusione del contagio da COVID-19 nell’ambito entertainment ed eventi dal vivo.

In ogni caso il riferimento per la concreta realizzazione degli eventi è tuttora rappresentato dalle disposizioni amministrative che, guidate dai resoconti delle autorità sanitarie pubbliche, stabiliscono di volta in volta le precauzioni cui uniformarsi.

Le disposizioni normative

A partire da D.L. 16 maggio 2020, n. 33 (“Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19) sono cessate le misure limitative al 18 maggio 2020 in ambito di ripresa delle attività economiche, produttive e sociali; è stato stabilito  che debbano svolgersi nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Solo in assenza di linee guida regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Alle Regioni viene anche affidato il compito di monitorare l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale.

In un contesto di questo tipo, in continua evoluzione, gli operatori che hanno già intrapreso percorsi per la gestione di eventi sostenibili dimostrano di affrontare le nuove misure post COVID-19 con una maggiore consapevolezza delle proprie risorse/dotazioni per la tutela della salute dei lavoratori e dei partecipanti e con una già sperimentata predisposizione al cambiamento e alla ricerca di soluzioni organizzative originali.

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