Pulizia negli ospedali: il nuovo modello di riferimento è “green”

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Conegliano (TV) – 4 dicembre 2014. Dusssmann Service , multinazionale tedesca leader nei servizi di Facility Management, ha presentato ieri i risultati di uno studio condotto insieme ad alcuni leader del cleaning professionale (Sutter, Magris, Eudorex Pro) con il supporto di Punto 3 sull’Ospedale di Conegliano (TV). Lo studio individua nuove procedure e tecniche per la pulizia ospedaliera, che rispettano il GPP (Green Public Procurement) garantendo non solo migliori performance ambientali ma anche un significativo risparmio economico . Il progetto, testato sull’Ospedale di 300 posti letto e su un’area di quasi 28mila mq, è partito da un‘analisi condotta su alcuni indicatori ambientali quali le emissioni in atmosfera ed i consumi energetici ed idrici articolandosi in più fasi. Grazie alla nuova tecnica di pulizia sperimentata nell’Ospedale Civile “Santa Maria dei Battuti” si registra una consistente riduzione dell’impatto ambientale a tutto vantaggio della collettività, accompagnato da una diminuzione dei costi per utenze (acqua, elettricità) a tutto vantaggio dell’ULSS 7. Tutta la sperimentazione è stata accompagnata da analisi microbiologiche che hanno certificato l’ efficacia del nuovo sistema di pulizia e allo stesso tempo hanno verificato l’assoluta assenza di microrganismi e batteri a garanzia dell’elevato grado di sicurezza igienica .

Dopo aver misurato l’impatto sull’ambiente derivante da un servizio di pulizia erogato secondo tecniche tradizionali, Dussmann Service ha implementato un innovativo programma di miglioramento ed ha sperimentato nuove metodologie per ridurre l’impatto ambientale.

I risultati

Va tenuto conto che il servizio di pulizia ospedaliero produce impatti ambientali non trascurabili dovuti anche ai diversi fattori associati alle fasi di trasporto, distribuzione e funzionamento di un appalto ed hanno effetti su: l’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili, il riscaldamento climatico, gli inquinanti inorganici volatili, l’ecotossicità terrestre e i carcinogeni. Dall’analisi LCA (Life Cycle Assessment – Analisi del Ciclo di Vita) a seguito dell’adozione dei nuovi protocolli, è emersa una riduzione del 23% sull’impatto ambientale e del 19% sul danno delle componenti ambientali grazie al nuovo modello green applicato da Dussmann. Le differenze più apprezzabili sono l’abbassamento del danno sugli ecosistemi (-38%) e sulla salute umana (-18%).

Lo studio promosso, è stato oggetto di due tesi universitarie dell’ Università di Bologna finalizzate a valutare, attraverso un’analisi LCA comparativa, i vantaggi ambientali del cantiere migliorato rispetto a quello di partenza.

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