Anche se l’Unione Europea riconosce gli Acquisti Verdi e i criteri UE di Green Public Procurement (GPP) come uno strumento volontario, l’Italia ha deciso di rendere l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi di GPP obbligatoria negli approvvigionamenti pubblici di lavori, servizi e forniture.
I criteri UE per gli Acquisti verdi pubblici
Il principale riferimento europeo per gli Acquisti Verdi pubblici è la Comunicazione COM (2008) 400 “Appalti pubblici per un ambiente migliore”: il documento, a partire dal dato economico relativo al potere di acquisto degli Enti Pubblici, illustra i potenziali vantaggi derivanti dall’applicazione del Green Public Procurement (GPP) a livello comunitario.
Nell’ambito di tale Comunicazione l’Unione Europea elabora i criteri di Green Public Procurement, che hanno l’obiettivo di individuare gli impatti ambientali delle principali voci di approvvigionamento pubblico.
Tali criteri sono volontari e gli Stati membri sono invitati e non obbligati a includerli nelle loro politiche nazionali in materia di Acquisti Verdi e le singole stazioni appaltanti ad utilizzarli in modo non cogente.
I criteri europei di Green Public Procurement (GPP) sono sviluppati sulla base di consultazioni con le parti interessate e riflettono le conoscenze scientifiche e di mercato disponibili al momento della loro pubblicazione. Tali criteri sono concepiti per essere flessibili in modo tale che gli Stati membri possano utilizzarli come riferimento nella promulgazione delle proprie norme che regolamentano gli Acquisti Verdi pubblici e nella definizione di criteri nazionali di GPP.
L’eventuale scostamento tra i criteri di GPP europei e i criteri nazionali dipende dalla disponibilità nel mercato nazionale di prodotti/servizi/lavori green, dalle caratteristiche del sistema produttivo di ogni nazione e da scelte di tipo politico-normativo che ogni Stato membro adotta.
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli Acquisti Verdi in Italia
L’ Italia, accogliendo tali indicazioni dell’Unione Europea, attraverso un ampio processo di consultazione, con enti locali e parti interessate, gestito dal Ministero dell’Ambiente ha adottato nel 2008 il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione” (di seguito PAN GPP). Il Piano, (successivamente aggiornato con Decreto 10 aprile 2013), oggi è in corso di ulteriore revisione anche alla luce delle importanti scelte fatte dal nostro paese in materia di Acquisti Verdi.
Dal PAN GPP discendono i Criteri Ambientali Minimi (CAM) che sono i requisiti ambientali, vigenti in Italia, definiti in coerenza con i criteri UE GPP, finalizzati a individuare l’approvvigionamento pubblico migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato.
In Italia, l’efficacia dei CAM è stata assicurata grazie all’art. 18 della L. 221/2015 (Collegato Ambientale) e, successivamente, all’art. 34 recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” Codice dei Contratti che ne hanno reso obbligatoria l’applicazione da parte di tutte le stazioni appaltanti pubbliche.
In definitiva, anche se l’Unione Europea riconosce gli Acquisti Verdi pubblici come uno strumento volontario, l’Italia ha deciso di rendere l’applicazione dei CAM obbligatoria a prescindere dagli importi di gara e dal criterio di valutazione delle offerte scelto dalla stazione appaltante.
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