Nel Green Deal europeo viene ribadito il ruolo strategico del GPP per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità stabiliti dall’UE. Per tale ragione Punto 3 ha scelto di dedicare la quarta videolezione sugli Acquisti Verdi al rapporto tra Green Public Procurement e la nuova strategia volta a modernizzare, rendere più equa, efficiente e competitiva l’economia europea.
Guarda la videolezione di Paolo Fabbri, esperto di Green Public Procurement (GPP).
GPP e Green Deal
L’11 dicembre 2019 la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione n. 640 al Parlamento e al Consiglio che definisce il Green Deal europeo; questo documento può considerarsi una roadmap volta a migliorare lo stato di salute dell’ambiente e dei cittadini, agendo in 6 ambiti:
- Clima: In Europa nel 2050 si dovrà arrivare a zero emissioni nette di gas a effetto serra;
- Energia: l’obiettivo è la totale decarbonizzazione del sistema energetico europeo. La produzione e l’uso dell’energia nei diversi settori economici rappresentano oltre il 75 % delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE;
- Costruzioni e ristrutturazioni edilizie: gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo energetico. Attualmente il tasso annuo di ristrutturazione del parco immobiliare negli Stati membri varia dallo 0,4 all’1,2 %, un ritmo che dovrà essere almeno raddoppiato;
- Industria per una economia circolare: l’industria contribuisce al 20 % delle emissioni di gas a effetto serra europee e soltanto il 12 % dei materiali utilizzati proviene dal riciclo: Per tale ragione nell’ambito del Green Deal l’Unione Europea ha approvato a marzo 2020 il nuovo Piano d’azione per l’economia circolare;
- Mobilità: i trasporti sono all’origine del 25% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE e il loro impatto è in continua crescita. Per conseguire la neutralità climatica è necessario ridurre le emissioni prodotte dai trasporti del 90% entro il 2050 e occorrerà il contributo del trasporto stradale, ferroviario, aereo e per vie navigabili;
- Agricoltura: la strategia “Dal produttore al consumatore” prevederà che il 40% del bilancio complessivo della PAC dovrà contribuire all’azione per il clima.
Nel Green Deal la Commissione europea fa esplicitamente riferimento agli acquisti verdi stabilendo che le autorità pubbliche, comprese le istituzioni dell’UE, devono dare l’esempio, assicurandosi che i loro appalti si basino sulla applicazione di criteri ecologici. La Commissione, inoltre, proporrà ulteriori atti legislativi e documenti orientativi in materia di Green Public Procurement (GPP).
Cosa prevede il Green Deal: il Piano degli investimenti
A poco più di un mese dall’approvazione del Green Deal la Commissione Europea ha definito il piano di investimenti per un’Europa sostenibile (Comunicazione n. 21 del 14 gennaio 2020): almeno 1.000 miliardi di euro in investimenti saranno mobilitati nel corso del prossimo decennio nell’ambito del piano per realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo. Anche all’interno di questo documento si parla dell’importanza del GPP: la Commissione proporrà criteri o obiettivi verdi obbligatori minimi per gli appalti pubblici nella normativa sulle iniziative settoriali, sui finanziamenti UE o su prodotti specifici. Questi criteri minimi stabiliranno di fatto una definizione comune degli “acquisti verdi”, permettendo di raccogliere dati comparabili dagli acquirenti pubblici e ponendo le basi per valutare l’impatto degli appalti pubblici verdi. Si incoraggeranno le autorità pubbliche di tutta Europa a integrare i criteri verdi e a utilizzare i marchi ecologici nelle gare di appalto. La Commissione sosterrà questi sforzi con orientamenti, attività di formazione e la diffusione delle buone pratiche di GPP.
Tutte le videolezioni sono presenti sul canale YouTube di Punto 3:
Videolezione 1. Acquisti Verdi e certificazioni ambientali
Videolezione 2. Acquisti Verdi ed economia circolare
Videolezione 3. I CAM Edilizia
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