Coinvolgendo direttamente la popolazione giapponese, gli organizzatori della 32° olimpiade Tokio 2020, hanno quasi raggiunto la quantità necessaria di metalli preziosi per creare delle medaglie sostenibili.
Un bell’esempio di economia circolare e rispetto per l’ambiente ci viene dato dal Giappone che ha pubblicizzato e promosso la raccolta di vecchi dispositivi elettronici da cui sono stati estratti i metalli preziosi che costituiscono le componenti elettroniche. Invece che rimanere in fondo a un cassetto, vecchi device come laptop, tablet e ovviamente smartphone non più utilizzati dai loro proprietari, sono stati raccolti e smontati. Dall’estrazione delle loro componenti è stato possibile ricavare tutto il materiale necessario per premiare i futuri atleti che raggiungeranno il terzo podio, 2700 chilogrammi di bronzo, quasi tutto l’oro necessario per le medaglie più ambite, 30,3 kg; e gran parte dei 4100 kg per le medaglie d’argento con cui vengono fatte sia le medaglie del secondo che del primo posto (a cui si aggiungono 6 grammi di oro a medaglia). A Tokyo sono comunque fiduciosi che si arriverà al raggiungimento della quota necessaria entro la fine di marzo.
La raccolta è stata possibile grazie alla grandissima adesione della popolazione giapponese che ha risposto immediatamente all’iniziativa lanciata ad aprile 2017, supportata dal principale operatore telefonico nipponici che offriva nei sui negozi dei centri di raccolta. L’esempio giapponese è la prova tangibile che un’adeguata comunicazione, unita all’impegno della popolazione e con il supporto di aziende che mettono a disposizione i mezzi necessari, può dare importanti risultati a livello ambientale.