La Commissione Europea ha recentemente aggiornato i criteri GPP (o Acquisti Verdi) per la manutenzione del verde pubblico, servizio essenziale per la qualità urbana e oggetto, in Italia, dell’importante opera di aggiornamento dei CAM da parte del Ministero dell’Ambiente.
La manutenzione del verde pubblico rientra infatti nei servizi essenziali che ogni Comune deve garantire ai propri cittadini e spesso viene esternalizzata a imprese specializzate mediante procedure di approvvigionamento pubblico.
Considerando l’importanza che questo servizio riveste – relativamente al decoro urbano – diventa imprescindibile per una stazione appaltante selezionare l’operatore economico che sia in grado di garantire elevati standard di qualità in termini di procedure operative e relativamente ai prodotti e attrezzature utilizzate.
Il servizio di gestione del verde pubblico, inoltre, rientra tra quelli ad alta intensità di manodopera in quanto il costo della stessa è pari ad almeno il 50% dell’importo totale del contratto. Per tale ragione, ai sensi dell’articolo 95 comma 3 del Codice dei Contratti, dovrà essere aggiudicato esclusivamente all’offerta economicamente più vantaggiosa intensa come miglior rapporto qualità/prezzo e dove alla qualità dovrà essere riservato un tetto minimo del 70%.
I criteri per valutare la qualità che vengono utilizzati più spesso nelle gare d’appalto relative all’affidamento di tale servizio sono ad esempio l’utilizzo di figure professionali qualificate come agronomi, forestali e periti agrari nonché di un “arboricoltore certificato” cioè un professionista che possiede competenze teoriche e pratiche nel campo dell’arboricoltura ornamentale cioè nella cura e gestione di alberi e degli arbusti.
Un altro elemento rilevante per la valutazione della qualità del servizio di gestione del verde pubblico riguarda l’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) definiti ai sensi del DM 13/10/2013 che è obbligatoria ai sensi dell’articolo 34 del Codice dei Contratti, che rende obbligatori in Italia gli Acquisti Verdi.
I CAM fanno riferimento a tecniche di gestione e di controllo dei parassiti finalizzate a ridurre l’impiego di fitofarmaci; a pratiche e tecnologie di irrigazione che consentono una riduzione del consumo idrico; a tecniche di potatura a basso impatto ambientale, alla piantumazione più appropriata in base al microclima e l’utilizzo di ammendanti certificati. E’ da sottolineare che il DM 13/10/2013 è tra quelli che saranno aggiornati dal Ministero dell’Ambiente alla luce dell’evoluzione tecnologica e di mercato nonché in relazione al diverso scenario normativo che ha interessato gli appalti pubblici negli ultimi anni.
A livello europeo nel novembre 2019 la Commissione ha aggiornato i criteri per la gestione del verde pubblico attraverso un ampio percorso di coinvolgimento degli stakeholder. Per chi volesse consultarli in dettaglio sono dispionibili sul sito della Commissione ad oggi solo in lingua inglese.
I criteri europei di GPP sono la “cornice” entro la quale ogni stato membro può definire criteri ambientali di valutazione degli operatori economici.
Per quel che riguarda il verde pubblico tali criteri richiedono controlli sulla qualità del compost e dei fertilizzanti, difesa fitosanitaria con metodi alternativi rispetto ai tradizionali e la preferenza per le tecniche di coltivazione biologica.
Relativamente alle attrezzature utilizzate dagli addetti al verde pubblico queste devono essere caratterizzate da minime emissioni di gas inquinanti, da bassi livelli di rumore e alimentate a batteria.
Viene inoltre incoraggiato l’uso di oli lubrificanti biodegradabili e di auto a basse emissioni di CO2 per la flotta aziendale.
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