Fra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite il numero 12 stimola a garantire un consumo e sistema produttivo sostenibile e responsabile. In tale contesto, nel gennaio 2018 ha fatto capolino un importante documento in merito alla “Strategia Europea per la Plastica nell’Economia Circolare”. Sull’onda di tale tema, unitamente al forte bisogno di una risposta all’inquinamento da plastica nei mari, il 28 maggio 2018 la Commissione Europea pubblica la prima Proposta di una Direttiva sulle plastiche (e bioplastiche) monouso arrivando ad una approvazione in meno di un anno (27 marzo 2019).
Un primo aspetto fondamentale che la Commissione ha deciso di sottolineare è che questa Direttiva non solo ha il ruolo di integrare le direttive europee sui rifiuti e più nello specifico rifiuti da imballaggio, ma, in caso di conflitto con queste, ha un ruolo prevaricante.
Un altro aspetto chiave è che sotto la definizione di plastica monouso rientrano anche le bioplastiche, polimeri di origine organica e destinati alla biodegradazione. Appare chiaro che l’intento della Commissione non è quello di fare una distinzione sulla base della natura materiale del composto, bensì sulla destinazione commerciale e d’uso.
Cosa prevede la Strategia Europea per la Plastica nell’economia Circolare
- rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell’UE entro il 2030;
- affrontare la questione delle micro plastiche in particolare di quelle aggiunte intenzionalmente nei prodotti;
- frenare il consumo di plastica monouso e il marine litter (attraverso una proposta legislativa).
In Italia
Dal 1° gennaio 2019 è vietato vendere sul territorio nazionale i cotton fioc in plastica e potranno essere venduti solo quelli biodegradabili (si ricorda che tali bastoncini non possono essere gettati nei servizi igenici e negli scarichi, n.d.r.).
Dal 1° gennaio 2020 sarà inoltre vietato mettere in commercio prodotti cosmetici che contengano microplastiche.
Stando alla direttiva europea entro il 2021 dovranno poi essere banditi dal mercato alcune categorie di prodotti monouso, sia in plastica che in bioplastica, nello specifico le seguenti tipologie di prodotto: cotton fioc, cannucce, posate e piatti, mescolatori di bevande, bastoncini per palloncini, plastiche oxo-degradabili e contenitori di cibo e bevande in polistirene espanso.
Non solo: entro il biennio 2023-2024, sistemi EPR e misure di sensibilizzazione per il consumatore (come comunicazioni per il corretto smaltimento) accompagneranno prodotti quali contenitori di cibo, pacchetti e involucri monodose, tazze e contenitori per bevande, buste di plastica, attrezzi per la pesca, palloncini, fazzoletti umidificati e filtri per le sigarette. In particolare, per i contenitori di bevande e bottiglie in plastica sono fissati requisiti di design, che prevedano che il tappo resti agganciato al corpo principale dell’imballaggio, e target per il contenuto di riciclato al 25% e raccolta separata con efficienza del 77% entro il 2025.
In Italia, il Ministro Costa ha accolto con entusiasmo questa azione della Commissione Europea, dapprima eliminando la plastica monouso dagli uffici del Ministero, poi aggiungendo la volontà di concedere il patrocinio ministeriale solo per eventi plastic-free.
Da questa forte presa di posizione dell’Europa appare chiaro come i consumatori, sia che siano privati o organizzatori di eventi, oltre che i produttori, dovranno individuare e adottare alternative commercialmente valide e in tempi brevi. Punto 3, che dal 2007 opera nell’ambito degli Eventi Sostenibili, raccoglierà la sfida.