Da oltre dieci anni, Punto 3 porta avanti studi pionieristici nel settore del cleaning. Studi condotti con metodo Life Cycle Assessment (LCA) per misurare l’impatto ambientale dei servizi di pulizia. Attraverso la collaborazione con imprese di servizi, Punto 3 ha potuto campionare e quindi valutare gli effetti della sperimentazione di soluzioni innovative su servizi di pulizia in differenti ambiti. Sempre con l’obiettivo di coniugare responsabilità sociale e competitività nel mercato pubblico.
Le analisi comparative economico/ambientali, condotte secondo gli standard internazionali (ISO 14040, 14044 e 14067) e in linea con i Criteri Ambientali Minimi (CAM) Cleaning 2021, hanno confermato l’efficacia dei protocolli di pulizia green. I risultati ambientali, come prevedibile, hanno confermato la maggiore validità – in termini di riduzione degli impatti – associata all’adozione di soluzioni ad alta efficienza ambientale. Tuttavia, ciò che emerge con particolare forza dagli studi che includono anche un’analisi economica comparativa, è la capacità di queste soluzioni green di sovvertire un paradigma diffuso: quello secondo cui la sostenibilità comporti necessariamente costi più elevati.
In questo approfondimento, proponiamo una lettura aggregata dei risultati e dei principali trend emersi, con l’obiettivo di delineare le implicazioni strategiche per il settore, soprattutto in chiave di responsabilità climatica.
PULIZIA GREEN: MENO IMPATTI AMBIENTALI E COSTI OPERATIVI RIDOTTI
Se dal punto di vista ambientale è ormai consolidato che i protocolli di pulizia green — quando ben progettati e strutturati — generano una significativa riduzione degli impatti, non è altrettanto scontato pensare che possano anche abbattere i costi d’esercizio.
Eppure, le risultanze degli studi dimostrano appunto il contrario.
I risultati parlano chiaro:
- Le analisi LCA mostrano una riduzione media delle emissioni di CO₂ che si attesta tra il 20 ed il 30%. Altro elemento da considerare è l’elevata variabilità dei risultati, dovuta a diversi fattori interni ed esterni all’appalto (ambito, caratteristiche dei building, vincoli contrattuali, ecc.).
- Le analisi LCC sui costi di acquisto dei consumabili (prodotti chimici, attrezzature, lavanderia) evidenziano una diminuzione media del 25% dei costi del servizio1.
Il risparmio economico deriva principalmente da:
- Riduzione del consumo di chimico grazie a metodologie come il pre-impregnato in vaschetta o sistemi di pre-impregnato in lavatrice
- Utilizzo di attrezzature in microfibra ad alto potere pulente, quindi con minore necessità di soluzione pulente

Grafico: costi medi su valori aggregati per un mq pulito annuo
DALLA SPERIMENTAZIONE ALLA STRATEGIA: LA SCALABILITÀ DEL PROTOCOLLO GREEN DIVENTA AZIONE CLIMATICA
L’applicazione di un protocollo Green a tutto il parco cantieri di una facility service company, se ben progettato, può garantire un importante contributo diretto alle strategie climatiche di organizzazione ma, anche, un risparmio economico. Superando quindi la credenza diffusa che efficientare vuol dire sempre e comunque investire su soluzioni tecnologiche avanzate con tempi di ritorno decennali.
L’adozione sistematica e progressiva di protocolli di pulizia green rappresenta una leva strategica per la decarbonizzazione operativa delle imprese del settore. Non si tratta solo di una buona pratica ambientale, ma di una scelta concreta e misurabile che può diventare parte integrante della strategia climatica aziendale.
A differenza dell’acquisto di crediti di carbonio, che comporta il sostegno economico a progetti esterni di compensazione, l’implementazione su larga scala di protocolli Green consente alle aziende di agire direttamente sul proprio core business, riducendo le emissioni “in casa” e generando al contempo benefici economici tangibili.
Volendo tirare le fila, si può parlare di un triplo vantaggio associato all’adozione su larga scala di un protocollo di pulizia green:
- Ambientale: riduzione diretta delle emissioni di CO₂ legate ai servizi di pulizia
- Economico: ottimizzazione dei costi operativi grazie a tecnologie e metodologie più efficienti
- Reputazionale: azioni concrete e puntuali sui processi interni, che dimostrano impegno reale nella riduzione delle emissioni alla fonte
LA VERA STRATEGIA CLIMATICA COMINCIA “IN CASA”: AGIRE SULLE EMISSIONI DIRETTE
Una strategia climatica efficace non si limita a “compensare” o “comunicare” sostenibilità, ma integra la decarbonizzazione nei processi decisionali e industriali, generando valore reale.
Foto di Zachary Kadolph su Unsplash
Nella strategia climatica aziendale,
gli interventi interni che riescono a ridurre contemporaneamente i costi operativi e le emissioni di CO₂, mantenendo invariata l’efficienza produttiva,
sono i più strategici e sostenibili nel lungo termine.
GERARCHIA DELLA STRATEGIA CLIMATICA: RIDUZIONE, INSETTING, OFFSETTING
Come ribadito dalle principali norme e framework internazionali (tra cui SBTi, ISO 14068 e GHG Protocol), una strategia climatica credibile ed efficace si fonda su una gerarchia di interventi che privilegia:
- RIDUZIONE DIRETTA EMISSIONI
Interventi strutturali sui processi aziendali. Ad esempio azioni per incrementare l’efficienza energetica e l’uso di risorse. Ovvero, che consentono di abbattere le emissioni alla fonte, mantenendo l’efficienza produttiva e riducendo i costi operativi. - INSETTING
Carbon insetting è una strategia che mira a ridurre le emissioni all’interno della propria catena del valore. Questi interventi generano benefici misurabili e rafforzano la sostenibilità del sistema produttivo dove è inserita l’azienda (fornitori, territorio, ecc.). - OFFSETTING
La compensazione delle emissioni residue tramite investimenti in progetti esterni (es. riforestazione, energie rinnovabili). L’offsetting rappresenta l’ultima opzione, da utilizzare solo dopo aver massimizzato le azioni di riduzione e insetting.
Questa gerarchia non è solo una linea guida tecnica. Piuttorso è un principio di responsabilità climatica: ridurre prima di compensare, agire dove si genera l’impatto, e costruire valore ambientale integrato nel business.
