Il 30 luglio la Commissione europea ha adottato la Raccomandazione C(2025) 4984, relativa alla rendicontazione volontaria di sostenibilità per le PMI non soggette all’obbligo imposto dalla CSRD. Assume pertanto valenza formale lo standard volontario per le PMI (VSME) sviluppato dall’EFRAG.
In sintesi, lo standard VSME intende:
- essere il riferimento per tutte le imprese non quotate, con meno di 250 dipendenti (PMI), che intendono comunicare volontariamente informazioni sulla sostenibilità, per migliorare le proprie performance, avere maggior accesso ad opportunità di finanza sostenibile, aumentare la competitività, allinearsi alle richieste di mercato;
- fungere da “cap” affinché le richieste di informazioni sulla sostenibilità che pervengono alle PMI, da parte di grandi aziende clienti o istituti finanziari, siano basate, per quanto possibile, su questo standard;
- essere la base sulla quale verrà sviluppato il nuovo standard volontario di reporting di sostenibilità, che sarà adottato attraverso un atto delegato e verosimilmente riguarderà anche le grandi imprese con meno di 1.000 dipendenti (precedentemente soggette all’obbligo di rendicontazione secondo la CSRD, prima delle proposte di modifica introdotte con il pacchetto “Omnibus”).
La Raccomandazione adottata il 30 luglio include lo standard e la Guida pratica sull’applicazione dello standard.
Lo standard VSME è strutturato su due moduli: ciascuna impresa può scegliere quello più adatto alle proprie esigenze.
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Il Modulo Base è concepito come livello di ingresso per tutte le PMI, mentre per le microimprese può essere considerato come modulo a cui giungere). E’ composto di 11 informative (2 generali, 5 ambientali, 3 sociali e 1 di governance), e si concentra sugli indicatori di sostenibilità che si configurano come quelli maggiormente attenzionati. Include lo sviluppo di indicatori sulle emissioni di gas serra (Scope 1 e 2), indicatori sociali relativi alla forza lavoro e di governance per la lotta alla corruzione.
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Il Modulo Completo prevede il completamento del Modulo Base, integrandolo con 9 informative aggiuntive (2 generali, 2 ambientali, 3 sociali e 2 di governance), spesso richieste da banche, investitori, clienti e fornitori. Include una descrizione delle pratiche ESG e degli obiettivi di riduzione dei gas serra, metriche integrative sulla forza lavoro e indicatori sulla parità di genere.
Lo standard VSME non obbliga la realizzazione di un’analisi di materialità, e si configura come uno strumento flessibile, che consente alle imprese di rendicontare solo ciò che è rilevante per il loro caso specifico.
Proposta di modifica dello standard ESRS
Contestualmente all’adozione dei VSME, il 31 luglio l’EFRAG ha pubblicato una nuova bozza degli European Sustainability Reporting Standards (ESRS), che include le richieste di semplificazione pervenute nei mesi scorsi e decise dalla Commissione europea.
La bozza delle nuova versione include una semplificazione del processo di analisi di doppia materialità, la rimozione di tutte le informative volontarie, l’eliminazione di alcuni datapoint e la modifica/spostamento di altri. Complessivamente il numero di datapoint obbligatori da rendicontare è stato notevolmente ridotto, anche se in diversi casi la sostanza delle informative da rendicontare non è stata notevolmente tagliata.
Il processo di modifica degli ESRS seguirà ora questi passi:
- La nuova bozza è aperta ad una consultazione pubblica, per raccogliere commenti e suggerimenti da tutte le parti interessate entro il prossimo 29 settembre.
- Terminata la consultazione e analizzati gli esiti, ERAG invierà un parere tecnico finale sulla modifica degli ESRS alla Commissione europea, entro il prossimo 30 novembre.
- A seguire, con tempi da definire, i nuovi standard ESRS dovrebbero essere adottati dalla Commissione europea.