La prima esperienza regionale di contratto di area umida è nel territorio ferrarese, lungo l’asta del Po di Volano. L’iniziativa è sviluppata dal Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, uno dei partner italiani del progetto Interreg Italia – Croazia GREW di cui è capofila lo IUAV di Venezia. Per conto del Consorzio, Punto 3 e Cultura della Città|Città della Cultura hanno curato il percorso partecipativo che ha avviato il confronto tra gli stakeholder locali, portando sul tavolo possibili soluzioni e disponibilità di azione in risposta alle criticità percepite come prioritarie per il territorio.
Che cos’è il contratto di area umida?
Fondati sui principi di partecipazione e trasparenza espressi nella Dichiarazione sull’Ambiente e lo Sviluppo (Conferenza delle Nazioni Unite, Rio de Janeiro, 1992) e attraverso il Forum Mondiale dell’Acqua (L’Aja, 2000), i contratti di fiume/area umida/lago/etc. rappresentano uno strumento volontario utile al perseguimento degli obiettivi delle normative in materia ambientale, in particolare al Direttiva Quadro sulle Acque (2000/60/CE), Alluvioni (2007/60/CE), la Direttiva Quadro sulla Strategia marina (2008/56/CE) e la Direttiva Habitat (42/93/CEE) finalizzate a mantenere la qualità dei corpi idrici, garantire l’uso responsabile della risorsa acqua e tutelare i diversi ecosistemi acquatici.

Il contratto di area umida è uno strumento volontario per la governance partecipata e condivisa tra i diversi portatori di interesse pubblici e privati di un territorio, che prende spunto e rispetta lo stesso schema normativo dei più diffusi contratti di fiume, già riconosciuti e attivati a livello nazionale a partire dal 2006 (art. 68bis del D.Lgs 152/2006), i quali mirano alla tutela e valorizzazione di uno specifico corso idrico e allo sviluppo delle attività ad esso connesse in chiave sostenibile.
Come evidenzia il nome, quindi, i contratti di “area umida” vengono attuati rispetto a un ecosistema più vasto, che si fonda sul complesso equilibrio terra-acqua: oltre all’ambiente acquatico del corso idrico, lago, litorale, canale o invaso artificiale presente, esso comprende anche tutti gli elementi terrestri che vi si interfacciano e ne sono influenzati.
Il Contratto di area umida per il Po di Volano

Su iniziativa del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, partner del progetto GREW (Programma Interreg Italia-Croazia 2021-2027) è stato sviluppato tra ottobre 2024 e febbraio 2025 un percorso partecipativo, curato da Punto 3 insieme a Cultura della Città|Città della Cultura, finalizzato ad attivare il primo contratto di area umida dell’Emilia-Romagna; Regione che vanta una lunga e consolidata esperienza sui contratti di fiume (D.G.R.V. 1938/2015), tra i quali anche il Contratto di Fiume per Ferrara.
Il processo partecipativo ha previsto la realizzazione di una serie di incontri sul territorio attraversato dal Po di Volano e ha avuto come obiettivo coinvolgere gli stakeholder locali, raccogliere le criticità percepite in relazione al cambiamento climatico e tracciare una prima mappatura delle competenze presenti sul territorio, così come le disponibilità e di ciascuno dei soggetti coinvolti per attivare soluzioni e azioni mirate.
Tale contratto, in coerenza con i piani e programmi già esistenti nell’area individuata, svilupperà nei prossimi mesi un’analisi del contesto ambientale, normativo e progettuale che porterà alla valutazione di diversi scenari, strategie e la definizione di un programma d’azione condiviso che possa andare in contro alle esigenze economiche e sociali dei diversi portatori di interesse, garantendo allo stesso tempo la riduzione del rischio idraulico, la valorizzazione dei servizi ecosistemici e la tutela dell’area umida attraversata dal Po di Volano in un’ottica di adattamento al cambiamento climatico.
Sono stati coinvolti nel percorso 42 stakeholder locali provenienti dal settore pubblico (1/3 del totale) e privato, in rappresentanza di amministrazioni ed enti locali, associazioni ambientaliste/sportive/culturali, imprese e Università, consentendo un ricco confronto di interessi e visioni di sviluppo legate all’area attraversata sul Po di Volano.
Perché sono importanti le aree umide?
Come sottolineato dalla Convenzione sulle zone umide di importanza internazionale o Convenzione di Ramsar, oltre ad essere importanti hotspot di biodiversità, le zone umide sono fondamentali per la sopravvivenza umana. Esse forniscono numerosissimi servizi ecosistemici e benefici per la società, tra i quali la fornitura di acqua dolce e il mantenimento della sua qualità, garantiscono la presenza di habitat preziosi per la conservazione dell’avifauna, pesci e altre specie selvatiche preziose per il sostentamento umano, mitigano il cambiamento climatico, contribuendo allo stoccaggio di carbonio e diminuendo i rischi legati alle alluvioni e i fenomeni meteorologici estremi.

La progressiva riduzione di queste aree, così importanti nel contesto della crisi climatica e ambientale attuale, rende ancora più urgente la loro tutela e riqualificazione, così come ribadito dalla recente Legge europea sul ripristino della natura che impone agli Stati membri UE di ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi danneggiati entro il 2030, tra i quali spiccano le aree umide, con obiettivi ancora più ambiziosi entro il 2050.
Anche le imprese, nei prossimi anni, saranno incentivate ad aumentare i propri sforzi nella riqualificazione e il ripristino degli ambienti naturali degradati, attraverso le proprie strategie climatiche, al fine di mantenere i benefici che ne derivano e contribuire alla sostenibilità delle proprie attività sul lungo termine.