Com’è possibile fare una “svolta” verso la mobilità sostenibile nei contesti urbani? Abbiamo parlato delle Zone 30 e dei Superblock. Oggi il tema è il centro storico a misura di pedone, e raccontiamo l’esempio della città svizzera Winterthur.
Spostarsi a piedi è sicuramente un ottimo modo per ridurre il traffico nelle aree urbane, ma è necessario creare le infrastrutture che garantiscano comodità e sicurezza a chi decide di rinunciare a mezzi di trasporto motorizzati. Ma cosa contraddistingue una città che pensa a chi cammina?
Winterthur e la sua campagna di sensibilizzazione
La città di Winterthur cerca di rispondere attivamente a questa domanda lanciando una campagna per sensibilizzare un uso del centro storico che tenga conto anche delle esigenze di chi si sposta a piedi.
All’inizio di settembre 2020, la polizia insieme alle organizzazioni TCS e Pro Velo ha presentato la campagna denominata “SlowTown Winterthur”: l’obiettivo è quello di sensibilizzare gli utenti della strada e i ciclisti a rallentare nelle zone pedonali.
La zona pedonale del centro storico di Winterthur è la più grande del suo genere in Svizzera ed è conosciuta e amata ben oltre i confini della città. La zona pedonale è quindi molto popolare, e non solo per chi si sposta a piedi. Anche le biciclette e le e-bike possono utilizzare parte della zona, ma solo a passo d’uomo. Lo stesso vale per i veicoli che trasportano merci o che sono autorizzati a circolare nella città vecchia. Purtroppo però questi limiti di transito non sempre vengono tenuti in considerazione, generando di conseguenza conflitti, situazioni pericolose o addirittura incidenti.
La giusta comunicazione
Proprio per questo motivo nasce la campagna di comunicazione e sensibilizzazione “SlowTown Winterthur”, il cui simbolo è un simpatico bradipo, che ricorda a tutti gli utenti della strada il ritmo di marcia, promuovendo la considerazione reciproca.
Anche in questo caso la comunicazione ha giocato un ruolo fondamentale per la riuscita del progetto. Per comunicare ai cittadini il senso e l’obiettivo che si racchiudono dietro al nome “SlowTown Winterthur”, oltre alla segnaletica stradale, allestita ad hoc nei punti nevralgici, sono stati utilizzati manifesti, poster e le diverse piattaforme social, per aumentarne la visibilità e rendere certi concetti più chiari e fruibili a tutti i cittadini. Grazie all’ottima comunicazione, sviluppata di pari passo con l’avvento del programma, è stato possibile raggiungere già nei primi mesi risultati molto soddisfacenti, che hanno persino portato alla decisione di rilanciare la campagna anche durante la prossima primavera.
La riconversione delle strade da infrastrutture dedicate solo ai mezzi motorizzati a luoghi di incontro e socializzazione è infatti la chiave sia per aumentare la sicurezza dei pedoni, sia (soprattutto!) per migliorare la qualità di una città.
Infine, è forse retorico, ma probabilmente necessario, ricordare come sia necessario stimolare molti più spostamenti a piedi per poter contenere i problemi della qualità dell’aria delle città e dei cambiamenti climatici. Un miglioramento delle aree pedonali risulterebbe, in tal senso, una situazione vantaggiosa per tutti i soggetti coinvolti.
Queste e altre riflessioni sono alla base dell’iniziativa Obiettivo 2/3 – Strategie per una svolta nella mobilità urbana. Scopri di più e rimani aggiornato sul tema della mobilità sostenibile