Nuovo regolamento Ecodesign. Tra passaporto digitale e opportunità di mercato

Nuovo regolamento Ecodesign. Tra passaporto digitale e opportunità di mercato
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Il 13 giugno 2024 la Commissione europea ha approvato il REGOLAMENTO (UE) 2024/1781 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce il quadro per la definizione dei requisiti di progettazione ecocompatibile per prodotti sostenibili modifica la direttiva (UE) 2020/1828 e il regolamento (UE) 2023/1542 e abroga la direttiva Ecodesign (2009/125/CE).

È giunto il momento di porre fine al modello "prendi, produci, rompi e getta", così dannoso per il nostro pianeta, la nostra salute e la nostra economia. Le proposte odierne garantiranno che solo i prodotti più sostenibili siano venduti in Europa e consentiranno ai consumatori di risparmiare energia, riparare e non sostituire i prodotti rotti e compiere scelte ambientali intelligenti quando ne acquistano di nuovi. Solo in questo modo ripristineremo l'equilibrio nelle nostre relazioni con la natura e ridurremo la nostra vulnerabilità alle perturbazioni delle catene di approvvigionamento globali
Frans Timmermans
Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo

Contesto e obiettivi del nuovo regolamento Ecodesign

La Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte nell’ambito del Green Deal europeo per promuovere la sostenibilità dei prodotti nell’UE. Il Green Deal europeo, mira a un’Europa a zero emissioni nette di gas serra entro il 2050. Inoltre, la direttiva ESPR è in linea con la strategia industriale per l’Europa adottata dalla Commissione europea nel 2020 in cui l’UE mira a promuovere una “duplice transizione” verso la neutralità climatica e la leadership digitale.

L’obiettivo è raggiungere zero emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2050, dissociando la crescita economica dall’uso delle risorse naturali. 

Prolungando la durata dei materiali, mantenendone il valore il più a lungo possibile e promuovendo l’impiego di contenuto riciclato nei prodotti, la proposta darà impulso a uno sviluppo economico dissociato dall’uso delle risorse naturali e ridurrà le dipendenze dai materiali, a vantaggio dell’autonomia strategica aperta e della resilienza dell’UE.

Il nuovo regolamento ESPR (acronimo di Ecodesign for Sustainable Products Regulation), rispetto alla precedente direttiva Ecodesign amplia il quadro di progettazione ecocompatibile esistente in due modi:

  1. Includendo la più ampia gamma possibile di prodotti.  La proposta di regolamento definisce un quadro che consentirà di fissare le norme a livello di prodotto in un secondo momento, per mezzo di atti delegati incentrati su ciascun prodotto o gruppo di prodotti, a seconda dei casi.
  2. Ampliando la portata dei requisiti ai quali i prodotti devono conformarsi. La definizione di criteri non solo per l’efficienza energetica ma anche per la circolarità, unitamente a una riduzione complessiva dell’impronta ambientale e climatica dei prodotti, comporterà una maggiore indipendenza energetica e delle risorse e una riduzione dell’inquinamento.

Cosa include il nuovo regolamento? 

La ESPR è una Direttiva Quadro, ovvero stabilisce un framework all’interno del quale elaborare successive specifiche di progettazione ecocompatibile basate sugli aspetti della sostenibilità e della circolarità elencati nel piano d’azione per l’economia circolare. Ciò significa che le regole per prodotti, o gruppi di prodotti, saranno decise progressivamente nel tempo attraverso specifici emendamenti.

L’approccio generale è che il presente regolamento elaborerà specifiche laddove la legislazione vigente non ne preveda o non affronti in misura sufficiente gli aspetti della sostenibilità ambientale.

© European Union 2024
Se vogliamo prodotti europei realmente sostenibili sul mercato, dobbiamo affrontare la questione sin dalla prima fase: la progettazione. Il regolamento sulla progettazione ecocompatibile garantirà che i prodotti venduti sul mercato dell'UE siano adatti e pronti per la transizione verde.​
Ebba Busch​
Ministra svedese dell'Energia, delle imprese e dell'industria e vice prima ministra

 © European Union 2024 – Fonte immagine: “Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR)” – Online information Session 22/05/2024

I prodotti considerati nella nuova Direttiva Ecodesign

La Direttiva permetterà di fissare regole per qualsiasi bene fisico immesso sul mercato o messo in servizio, compresi i prodotti intermedi. La valutazione preliminare della Commissione ha rilevato che categorie come i prodotti tessili, i mobili, i materassi, gli pneumatici, i detergenti, le vernici e i lubrificanti, insieme a prodotti intermedi quali ferro, acciaio e alluminio, incidono molto sull’ambiente e hanno grandi potenzialità di miglioramento. Potrebbero quindi essere candidati adatti per il primo piano di lavoro.

Dall’ambito di applicazione delle nuove norme sono esclusi prodotti come alimenti, mangimi, medicinali (umani e veterinari), animali, piante e microorganismi, prodotti di origine umana e alcune tipologie di veicoli (soggetti alla normativa di settore).

Il forum sulla progettazione ecocompatibile

La Commissione provvede affinché, nello svolgimento delle sue attività, sia rispettata una partecipazione equilibrata di rappresentanti degli Stati membri e di tutte le parti interessate dal prodotto o gruppo di prodotti, come l’industria, tra cui PMI e artigiani, sindacati, commercianti, dettaglianti, importatori, gruppi per la tutela ambientale e organizzazioni dei consumatori. A tal fine, ed attraverso il nuovo regolamento, la Commissione Europea istituisce un gruppo di esperti, denominato “forum sulla progettazione ecocompatibile“. Il Forum contribuisce in particolare a definire le specifiche di progettazione ecocompatibile, a esaminare l’efficacia dei meccanismi stabiliti per la vigilanza del mercato e a valutare le misure di autoregolamentazione.

Requisiti del nuovo regolamento ecodesign

Requisiti di performance dei prodotti: cosa sapere

La Commissione, come recita l’articolo 5 “specifiche di progettazione ecocompatibile” della nuova Direttiva, stabilisce le specifiche di progettazione ecocompatibile in funzione dei gruppi di prodotti, per garantire un miglioramento dei seguenti aspetti: 

  • durabilità;
  • affidabilità;
  • riutilizzabilità;
  • possibilità di miglioramento;
  • riparabilità;
  • possibilità di manutenzione e ricondizionamento;
  • presenza di sostanze che destano preoccupazione;
  • consumo di energia o efficienza energetica;
  • uso di risorse o efficienza delle risorse;
  • contenuto riciclato;
  • possibilità di ri-fabbricazione e riciclaggio;
  • possibilità di recupero dei materiali;
  • impatti ambientali, comprese l’impronta di carbonio e quella ambientale;
  • generazione prevista di rifiuti.

I prodotti dovranno quindi conformarsi alle specifiche di prestazione relative agli aspetti del prodotto stabilite negli atti delegati adottati. Ai fini della conformità e della verifica della conformità alle specifiche di progettazione ecocompatibile, le prove, le misurazioni e i calcoli sono effettuati utilizzando metodi affidabili, accurati e riproducibili che tengano conto dei metodi più avanzati generalmente riconosciuti.

 © European Union 2024 – Fonte immagine: “Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR)” – Online information Session 22/05/2024

Requisiti di trasparenza: il passaporto digitale

Un’altra importante novità della nuova Direttiva ESPR è rappresentata dall’importanza associata alle dichiarazioni ambientali. Il Regolamento, a tal proposito, introduce il passaporto digitale del prodotto, dove sono rese accessibile le informazioni sulla sostenibilità del prodotto.

I requisiti relativi al passaporto e i loro contenuto saranno definiti negli atti delegati della Commissione.

I passaporti digitali rappresentano uno strumento che migliorerà significativamente la tracciabilità dei prodotti lungo tutta la catena del valore, integrando le informazioni presenti nei manuali o sulle etichette. Uno strumento che potrà guidare i produttori nel rispettare la recente Direttiva Green Claims.

Il passaporto sarà veicolato da un QR code con informazioni dettagliate su:

  • Valutazione d’impatto ambientale
  • Tracciabilità
  • Descrizione dei materiali utilizzati per facilitarne riparazione e riciclo

Questi passaporti dovrebbero aiutare i consumatori a fare scelte informate, facilitando l’accesso alle informazioni, permettere a chi si occupa di riparazione o riciclaggio di reperire tutte le informazioni necessarie e migliorare l’applicazione delle normative da parte delle autorità competenti.

Quando sono previste le prime regole di prodotto?

La proposta di regolamento definisce un quadro che consentirà di fissare le norme a livello di prodotto in un secondo momento, per mezzo di atti delegati incentrati su ciascun prodotto o gruppo di prodotti, a seconda dei casi. In tutti i casi l’elaborazione delle norme sarà preceduta da una preparazione approfondita, che comprenderà consultazioni dei portatori di interessi all’insegna dell’inclusività e valutazioni d’impatto, anche per quanto concerne l’accessibilità economica per i consumatori, gli effetti sulla competitività e gli oneri amministrativi.   

La Commissione prevede che le prime misure entreranno in vigore nel 2026.

 © European Union 2024 – Fonte immagine: “Ecodesign for Sustainable Products Regulation (ESPR)” – Online information Session 22/05/2024

Ecodesign e approccio LCA

Gli indirizzi europei in tema di Ecodesign mirano a favorire le scelte di mercato verso prodotti più sostenibili, basandosi fondamentalmente sull’applicazione dei metodi di Environmental e Carbon Footprint. Nello specifico l’Impronta Ambientale di Prodotto e Organizzazione (PEF/OEF), che offre una visione dinamica e completa degli impatti ambientali.
 
Metodologie basate fondamentalmente sull’approccio del ciclo di vita o LCA (dall’inglese Life Cycle Assessment) che permettono di avere una visione scientifica, oggettiva e – soprattutto – estesa del prodotto: “dalla culla alla tomba”, appunto. In una logica estesa di responsabilità, in cui il produttore dovrà considerare, già in fase di progettazione, tutte le fasi del prodotto che immetterà sul mercato: dall’estrazione delle materie prime, produzione, fase d’uso, fino al fine vita. 
 
La metodologia LCA, in accordo alle norme internazionali ISO 14040 e ISO 14044, per la valutazione d’impatto ambientale diventa quindi uno strumento centrale nella progettazione di prodotti conformi ai nuovi requisiti prestazionali, perchè: 
  • si basa su un approccio multicriterio che considera fino a 16 indicatori ambientali, evitando il fenomeno del “burden shifting”, ovvero il trasferimento degli impatti negativi da una fase del ciclo di vita del prodotto a un’altra;
  • adotta un approccio di responsabilità estesa del produttore (PPP);
  • supporta le politiche ambientali attraverso la valutazione dei loro effetti.
 

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