Bilancio Sociale obbligatorio per rendicontare l’impegno del Terzo Settore

Bilancio Sociale obbligatorio per rendicontare l’impegno del Terzo Settore
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Il 2021 è l’anno in cui il Bilancio Sociale diventa obbligatorio per gli Enti del Terzo settore: si tratta dello strumento principe per rendicontare l’impegno per lo sviluppo sostenibile e per l’attuazione dell’Agenda 2030 profuso da cooperative e imprese sociali da tempo impegnate su questo fronte.

Come anticipato in questo articolo, secondo il DM 4 luglio 2019, sono obbligati a redigere il Bilancio Sociale:

  • gli enti con ricavi superiori ad 1 milione di euro (art. 14, comma 1 decreto legislativo n. 117/2017);
  • i centri di servizio per il volontariato (art. 61, comma 1, lettera l, decreto legislativo n. 117/2017);
  • le imprese sociali (art. 9, comma 2, decreto legislativo n. 112/2017), ivi comprese le cooperative sociali;
  • i gruppi di imprese sociali, con l’obbligo di redazione in forma consolidata.

Il Terzo Settore per lo sviluppo sostenibile

Cooperative e imprese sociali rappresentano attori-chiave per la sostenibilità, in quanto possono contribuire all’implementazione di diversi Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals – SDGs) attraverso le proprie iniziative sociali ed attività economiche e le interazioni di queste con l’ambiente.

Gli Enti del Terzo Settore promuovono pratiche democratiche ed inclusione sociale, basandosi su mutualità, solidarietà, democrazia e pluralismo. Altri aspetti importanti per il sistema cooperativo sono la sicurezza del lavoro ed il miglioramento delle condizioni di quest’ultimo, il pagamento di salari competitivi, la distribuzione di entrate supplementari – attraverso la partecipazione agli utili e la distribuzione di dividendi – e lo sviluppo del territorio dal punto di vista socio-culturale e socio-economico.

L’indagine di Legacoop Bologna

Nel 2018 Legacoop Bologna ha sottoposto un questionario alle imprese associate per approfondire il loro impegno rispetto all’Agenda 2030 ed ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile. Da tale sondaggio è emerso che il 75% delle imprese rispondenti conosce l’Agenda 2030.

Le imprese che hanno risposto di non conoscere l’Agenda e i suoi obiettivi sono da considerarsi un gruppo-chiave per l’attivazione di processi di apprendimento e di condivisione tra le cooperative stesse. Infatti, contribuiscono già in diverse misure ed aspetti allo sviluppo sostenibile del territorio in cui operano, ma non dispongono delle conoscenze e degli strumenti per valutare, comunicare e diffondere i risultati e gli impatti sulla sostenibilità della propria attività.

È importante considerare che il sistema cooperativo comprende aziende molto diverse tra loro per ambiti di attività, dimensione, fatturato e numero di soci, e questo incide su diversi aspetti come il grado di consapevolezza, la rilevanza dei diversi obiettivi per singola impresa e gli approcci e i progetti in corso. Sono quindi pochi gli obiettivi non rilevanti per il raggio d’azione delle cooperative o sui quali la loro azione risulta neutrale: il mondo cooperativo nel suo complesso può infatti avere un ruolo nella realizzazione di ciascuno degli SDGs. Unica eccezione il Goal 17 “Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile” che, per come è stato formulato, si riferisce solamente ai governi nazionali.

Il sistema cooperativo bolognese contribuisce al 41% dei target

I Sustainable Development Goals o SDGs sono articolati a loro volta in obiettivi specifici detti target. Rispetto a questi ultimi dall’indagine effettuata da Legacoop Bologna è risultato che  quelli riferibili al sistema cooperativo sono 69 sul totale di 169 (41%). I target selezionati sono stati distinti in base al possibile impatto diretto (associati alle attività, ai prodotti e ai servizi dell’organizzazione sui quali essa ha un controllo di gestione diretto) e indiretto (quelli che possono derivare dalla interazione di un’organizzazione con terzi che possono essere influenzati, in misura ragionevole, dall’organizzazione) che possono generare.

Gli SDGs con il maggior numero di target ai quali le imprese cooperative possono contribuire sono:

  • Goal 3 Salute e benessere (5/13 target);
  • Goal 4 Istruzione di qualità (8/10 target);
  • Goal 8 Lavoro dignitoso e crescita economica (8/12 target);
  • Goal 11 Città e comunità sostenibili (6/10 target);
  • Goal 12 Consumo e produzione responsabile (6/11 target).

Il grafico sottostante riporta gli obiettivi e i target identificati per il sistema cooperativo bolognese. Le colonne in blu rappresentano il totale dei target di ciascun obiettivo e le colonne in arancione i target selezionati applicabili alle cooperative.

Legacoop-Bologna-target-di sviluppo-sostenibile

Fonte: “Bologna 2030: Visioni cooperative per lo Sviluppo Sostenibile”

Punto 3 ha realizzato una guida agli SDGs per supportare i propri clienti nella scelta di progetti e attività che consentano di attuare l’Agenda 2030. 

Il Bilancio Sociale per valorizzare l’impegno per lo sviluppo sostenibile

Il Bilancio Sociale è lo strumento ideale per valorizzare il contributo dato dal mondo cooperativo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e ora questo ottempera un obbligo normativo. Anticipando l’attuazione del decreto, nel 2020 Punto 3 ha supportato la Cooperativa Il Germoglio di Ferrara – che già dal 2009 realizza il Bilancio Sociale – nella redazione di un Bilancio di Sostenibilià conforme alle linee guida previste dalla normativa.

La realizzazione del Bilancio Sociale può essere guidata dal GRI STANDARD, un set completo di indicatori economici, sociali e ambientali, elaborati e riconosciuti a livello internazionale dalla Global Reporting Initiative, punto di riferimento nel mondo per il reporting di sostenibilità. 

Punto 3 supporta la realizzazione del Bilancio Sociale. Scopri di più

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