Il panorama degli appalti pubblici in Italia si è evoluto con l’entrata in vigore del D.Lgs. 31 dicembre 2024, n. 209, che prevede “Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici” (D.Lgs. 36/2023).
In particolare, il comma 7 dell’Articolo 108, relativo ai “Criteri di aggiudicazione degli appalti di lavori, servizi e forniture”, è stato modificato includendo tra i criteri premianti la fornitura di prodotti da costruzione che rientrano nel Sistema di scambio delle emissioni (EU ETS) per la riduzione dei gas a effetto serra. In questo modo L’EU ETS diventa Criterio premiante negli appalti pubblici.
Questa modifica legislativa rappresenta un passo significativo verso la promozione di pratiche più sostenibili nel settore delle costruzioni. Infatti tale variazioni incentiverà le aziende a optare per materiali e processi produttivi a minori emissioni di gas climalteranti.
Cos’è l’EU ETS?
L’European Union Emissions Trading System (EU ETS) è il principale strumento dell’Unione Europea per la riduzione delle emissioni di CO2 nei settori industriali chiave e nell’aviazione.
Introdotto con la Direttiva 2003/87/CE (Direttiva ETS), il sistema opera secondo il principio “cap & trade”:
- Cap: Viene fissato un tetto massimo alle emissioni consentite nei settori interessati.
- Trade: Questo tetto corrisponde a un numero equivalente di “quote” (1 tonnellata di CO2 equivalente = 1 quota), che possono essere acquistate e vendute sul mercato.
Ogni operatore industriale o aereo, attivo nei settori coperti, deve bilanciare annualmente le proprie emissioni effettive, verificate da un ente terzo indipendente, con un quantitativo corrispondente di quote.
La contabilità delle compensazioni è gestita attraverso il Registro Unico dell’Unione. Mentre il controllo sul rispetto delle regole è affidato alle Autorità Nazionali Competenti (ANC).
L’introduzione di criteri premianti legati all’EU ETS negli appalti pubblici potrebbe innescare una maggiore domanda di prodotti da costruzione a basse emissioni. L’auspicio è che il nuovo criterio premiante stimoli l’innovazione e la transizione verso un’edilizia più sostenibile. Resta da vedere come le stazioni appaltanti implementeranno concretamente questi criteri e quali saranno gli impatti sul mercato.
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Foto di copertina di Marek Piwnicki su Unsplash