Il ritorno degli eventi dal vivo dopo anni di assenza è stato accolto con una grande voglia di musica e di stare assieme. Ma allo stesso tempo è aumentata la consapevolezza degli impatti ambientali, sopra e sotto il palco. Punto 3 raccoglie e sintetizza le recenti iniziative e politiche per rendere gli eventi musicali più sostenibili.
L’industria della musica nell’estate 2022 ha rivisto il ritorno dei concerti dopo due anni di pausa e con loro torna, più attuale che mai, il tema dell’impatto dei grandi eventi sull’ambiente e sul clima.
Tanti gli artisti che si fanno portavoce di messaggi di sensibilizzazione e che hanno deciso di applicare azioni concrete per la riduzione degli impatti. Allo stesso tempo sono tante anche le iniziative promosse da associazioni di settore per mettere in atto un cambiamento.
Il Manifesto della Musica Sostenibile
L’Associazione dei Produttori Musicali Indipendenti PMI, con la collaborazione di IMPALA e Rockol, ha realizzato il Manifesto della Musica Sostenibile. Si parla di un programma di dieci obiettivi che sono una sorta di check up per gli operatori dell’industria musicale e gli artisti associati a PMI per vedere il loro stato di salute dal punto di vista della sostenibilità.
RollingStone L’industria musicale continua a inquinare, ma crescono le iniziative sostenibili 17 luglio 2022
Il Manifesto della Musica Sostenibile si dà come obiettivo di coinvolgere i portatori di interesse sui temi della sostenibilità. Come promuovere iniziative per la riduzione dell’impatto ambientale legato all’industria musicale e mantenere un legame di dialogo e scambio con le istituzioni nazionali e locali. In particolare dai 10 punti del manifesto, emerge l’importanza di strumenti di reporting e dell’utilizzo di un carbon calculator. Inoltre diversi punti del manifesto sono facilmente sovrapponibili ai punti norma dello Standard Internazionale ISO 20121 per gli eventi sostenibili. Questo a dimostrazione che la sostenibilità, applicata efficacemente, è un percorso che si basa sulla gestione e su azioni concrete e calcolabili.
Music Climate Pact
Oltre al Manifesto, c’è un altro documento molto importante che coniuga musica e impegno ambientale, il Music Climate Pact è un programma che ha come obiettivo il raggiungimento di zero emissioni per i prodotti del settore musicale entro il 2050. Tantissime case discografiche hanno sottoscritto tale programma, dalle più grandi come Sony Music, Universal Music e Warner Music, ma non solo, anche etichette come Beggars, Ninja Tune, Secretly, Warp e Partisan.
Artisti ed eventi portatori di messaggi di sostenibilità
Tra i primi artisti a manifestare la loro intenzione di ridurre o annullare i concerti per ridurre il loro impatto ambientale furono i Radiohead che già nel 2008 avevano dichiarato il loro impegno in tal senso. I Coldplay torneranno in tour il prossimo anno con uno spettacolo migliorato dal punto di vista ambientale del 50% rispetto al tour precedente. Mentre i Massive Attack hanno collaborato con i ricercatori del Tyndall Centre di Manchester al fine di progettare un tour il più sostenibile possibile. Per l’Italia, importante è l’esempio dei Green Village allestiti quest’estate presso le location dei concerti di Elisa del tour Back to the future, in cui sono state organizzate iniziative e laboratori sui temi della sostenibilità, spazi per bambini e mercatini bio. Oltre ad un’attenzione alla scelta dei costumi di scena, della logistica per muovere meno Tir possibili e l’impegno a compensare le emissioni a fine tour.
La sostenibilità applicata agli eventi è un percorso fatto di scelte consapevoli, spesso supportato, come dichiarato dagli stessi artisti e produttori, dalla consulenza di esperti. L’obiettivo finale è quello di proporre tour e concerti sempre più rispettosi dell’ambiente e del territorio che li ospita.
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