Nell’ambito del Corso di laurea in Scienze Ambientali dell’Università di Bologna, Punto 3 ha collaborato alla realizzazione della tesi di laurea di Matilda Stefanini, discussa il 23 settembre scorso: “Analisi dello stato dell’arte dell’applicazione dell’approccio di ciclo di vita nel settore audiovisivo e relativa raccolta dati”, correlatore il Dott. Luciano Vogli.
Studi LCA e produzioni audiovisive: su 63 casi analizzati, 33 utilizzano questa metodologia
Il percorso di tesi ha avuto come obiettivo la ricerca e la raccolta di materiale bibliografico: pubblicazioni scientifiche e tecniche, informazioni e dati sull’impatto ambientale delle produzioni audiovisive. In particolare indaga gli aspetti considerati dai criteri del disciplinare “Green Film” sviluppato da Punto 3 per la Trentino Film Commission: consumi energetici, mobilità e alloggi, servizio catering e bevande, consumo di materiali per scenografie e comunicazioni, gestione dei rifiuti.
La tesi analizza e indaga ben 63 studi, di cui 33 che utilizzano la metodologia LCA e altri 30 che utilizzano metodologie diverse
I dati raccolti costituiscono una base preziosa per poter costruire banche dati dettagliate e specifiche del settore. Queste sono indispensabili allo sviluppo delle analisi ambientali con l’approccio del ciclo di vita nel settore delle produzioni audiovisive.
Cosa è uno studio LCA?
La metodologia LCA (Life Cycle Assessment) è in grado di considerare l’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio. L’impatto ambientale viene quantificato a partire dal consumo di risorse e dalle emissioni. Lo studio LCA è condotto secondo rigidi standard internazionali di riferimento, in primis: ISO 14040 e ISO 14044.
Lo studio considera tutte le fasi del ciclo di vita, a partire dall’acquisizione delle materie prime sino alla gestione dei rifiuti a fine vita. Questo approccio è definito “dalla culla alla tomba“. Sono incluse le fasi di fabbricazione, distribuzione, utilizzo e smaltimento di materiali e di energia utilizzati. Spesso l’analisi LCA è utilizzata come strumento di supporto alle decisioni per fornire un contributo effettivo ed efficace verso una maggiore sostenibilità di beni e servizi (fonte: Wikipedia).
Il caso di studio: Green Film Research Lab
L’ambito dello studio è il progetto Green Film Research Lab, che Punto 3 sta sviluppando insieme alla Trentino Film Commission. Obiettivo del progetto è fornire soluzioni e strumenti che permettano una crescita della cultura della sostenibilità all’interno delle competenze cinematografiche. Nel corso degli ultimi 12 mesi sono stati raccolti dati da 10 produzioni cinematografiche, 5 delle quali hanno ottenuto la certificazione “Green Film”, e altre 5 che non hanno applicato il disciplinare.
Dai dati forniti dalle produzioni si procederà a quantificare, valutare e confrontare l’impatto ambientale, economico e culturale dell’applicazione del disciplinare.
Nella prima parte del progetto, dedicata alla costruzione dell’inventario dei dati, è stato possibile raccogliere informazioni in merito sia all’approccio attuale delle produzioni alla sostenibilità, sia agli aspetti ambientali ritenuti di maggior impatto.
Nella seconda parte, attualmente in fase di sviluppo, si stanno misurando gli impatti delle diverse tipologie di produzione, mettendo in luce le necessità delle produzioni audiovisive di colmare il gap di sostenibilità, sia in termini di metodologie e pratiche lavorative, sia di tecnologie impiegate.
A conclusione del progetto sarà possibile quantificare i benefici ambientali e gli impatti economici derivanti dall’applicazione del disciplinare “Green Film”. A quel punto si procederà condividendo le informazioni emerse dall’analisi con gli stakeholder del settore – produttori, associazioni di categoria, fondi e Film Commission – sia in Italia sia all’estero.
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