I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono lo strumento impiegato dal Ministero della Transizione Ecologica per definire i requisiti del processo di acquisto negli appalti pubblici: ecco come Punto 3 ha contribuito e tuttora contribuisce alla loro definizione.
La pluriennale esperienza di Punto 3 nel settore del Green Public Procurement (GPP) per facilitare l’incontro tra la domanda e l’offerta di prodotti ecologici nelle Pubbliche Amministrazioni è stata riconosciuta dal Ministero della Transizione Ecologica, che ha inserito la nostra società nei gruppi di lavoro che hanno definito 4 dei 18 Criteri Ambientali Minimi (CAM) in vigore. Attualmente Punto 3 sta collaborando alla revisione dei CAM Arredi per interni e alla definizione dei nuovi CAM per gli eventi sostenibili.
In via di definizione i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) per gli eventi sostenibili
Essendo stata la prima società di consulenza in Italia ad essere accreditata per il supporto all’ottenimento della certificazione ISO 2021, Punto 3 attualmente fa parte del gruppo di lavoro che sta definendo dei nuovi CAM per eventi culturali (mostre, esposizioni, fiere, festival e rassegne) sportivi e convegni.
Inoltre fa parte del gruppo di lavoro che si sta occupando della revisione dei CAM arredi per interni.
Dal 2015 a oggi Punto 3 ha collaborato alla definizione dei seguenti CAM:
- l’arredo urbano (DM 5 febbraio 2015)
- gli arredi per interni (DM 11 gennaio 2017)
- la ristorazione collettiva (DM n. 65 del 10 marzo 2020)
- la sanificazione e la pulizia di ambienti civili e sanitari (DM 51 del 29 gennaio 2021)
Cosa sono i Criteri Ambientali Minimi (CAM)?
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) sono i requisiti definiti dal Ministero della Transizione Ecologica per le varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare le forniture, servizi e lavori migliori sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita. I CAM sono definiti nell’ambito di quanto stabilito dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi della Pubblica Amministrazione (PAN GPP) e sono adottati con Decreto Ministeriale. L’articolazione dei contenuti dei CAM tiene in considerazione la disponibilità sul mercato delle soluzioni proposte: anche sotto questo aspetto Punto 3 ha molta esperienza perchè lavora con numerose aziende operanti in diversi settori.
Quali sono le fasi della procedura d’acquisto prese in considerazione?
I Criteri Ambientali Minimi (CAM) prendono in considerazione del seguenti fasi della procedura di acquisto.
- Selezione dei candidati: sono requisiti di qualificazione soggettiva degli operatori economici finalizzati a provare la capacità tecnica ad eseguire l’appalto a minor impatto ambientale.
- Specifiche tecniche: definite ai sensi dell’art. 68 del Codice dei Contratti Pubblici, stabiliscono le caratteristiche minime che le offerte devono possedere. Sono quindi dei requisiti minimi di conformità.
- Criteri premianti: ovvero requisiti volti a selezionare prodotti/servizi/lavori con prestazioni ambientali migliori di quelle garantite dalle specifiche tecniche. A tali criteri si attribuisce un punteggio tecnico ai fini dell’aggiudicazione secondo l’offerta al miglior rapporto qualità-prezzo (ai sensi dell’art. 95 del Codice dei Contratti).
- Clausole contrattuali: forniscono indicazioni per dare esecuzione all’affidamento nel modo migliore dal punto di vista ambientale.
Quando è obbligatorio applicare i Criteri Ambientali Minimi (CAM)?
Ai sensi dell’art. 34 del Codice dei Contratti Pubblici – recante “Criteri di sostenibilità energetica e ambientale” – l’applicazione dei CAM è obbligatoria almeno per le specifiche tecniche e le clausole contrattuali a prescindere dall’importo economico mosso dalla procedura e del criterio di aggiudicazione.
Ad oggi sono stati adottati CAM per 18 categorie di affidamenti tra i quali ad esempio: servizio di pulizia professionale, fornitura di arredi per interni, servizio di ristorazione collettiva e servizio lavanolo.
La definizione dei CAM avviene mediante un ampio e strutturato confronto che si concretizza con la costituzione di Gruppi di lavoro composti da rappresentanti ed esperti della Pubblica amministrazione e delle centrali di committenza, di enti di ricerca, di università, da referenti delle associazioni di categoria del settore di riferimento e da esperti tecnici – di realtà come Punto 3 – che vantano una pluriennale esperienza nel settore del GPP.
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