Mobilità Sostenibile: il modello “Superblock” per una svolta nel traffico veicolare

Mobilità Sostenibile: il modello “Superblock” per una svolta nel traffico veicolare
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Com’è possibile fare una “svolta” verso la mobilità sostenibile nei contesti urbani? La scorsa settimana abbiamo parlato delle Zone 30 e di cosa succederebbe se tutta una città fosse Zona 30. Oggi il tema è il modello “SuperBlock” forse uno dei più radicali per una svolta nel traffico veicolare.

Il miglioramento delle infrastrutture dedicate alle biciclette è sicuramente una componente importante per raggiungere una ripartizione modale (o modal split) che sia a favore della mobilità leggera (Obiettivo 2/3). Per invertire la ripartizione modale però, è in primo luogo necessario creare delle misure volte alla diretta diminuzione del traffico auto. Proprio per questo motivo oggi parleremo del modello Superblock, forse uno dei più radicali per causare una battuta d’arresto al traffico veicolare. 

Cosa sono i Superblock?

L’idea è del modello Superblock è semplice: viene individuata una rete stradale principale e al suo interno si formano delle maglie (superblocchi), date dall’unione di diversi isolati da cui vengono bandite le automobili. In questo modo le zone residenziali si liberano dal traffico veicolare e si forma così spazio per i residenti; uno spazio che viene dedicato alle persone, al gioco e al tempo libero, da condividere e da vivere. Le strade interne sono destinate al traffico di accesso e hanno un limite di velocità di 10 km/h. Anche grazie alla riduzione dello spazio destinato alla circolazione e alla sosta delle auto, alla modifica ai sensi di marcia e alla collocazione ai margini di piattaforme logistiche per le merci, il traffico di passaggio rimane così solo sulle strade ai margini del superblock, mentre pedoni e ciclisti hanno la priorità all’interno del superblocco. 

L’esempio di Barcellona

Quando si pensa ad una grande città, si immaginano immediatamente forti rumori di motore, folle di persone che camminano tra facciate di cemento e auto parcheggiate. Le città di tutto il mondo sono state progettate per l’automobile, che domina il paesaggio urbano. Le conseguenze: livelli di emissione critici, aumento delle temperature, massiccio inquinamento acustico, consumo di spazio pubblico e impatto negativo sulla vivibilità e sicurezza dello spazio urbano. 

Il tema della vivibilità delle città e del conflitto con il traffico veicolare non è nuovo nel dibattito. Ma come è possibile riuscire a diminuire il “potere” dell’automobile e allontanarla dalla città? Dopo tanti sforzi, qualcuno sembra esserci riuscito, ottenendo incredibili risultati: è il caso di Barcellona.

Il problema: gli abitanti sono sempre gli stessi ma le auto aumentano

Barcellona ha una popolazione costante di circa 1,6 milioni di abitanti da anni. La mancanza di alloggi e la crescita economica della regione metropolitana costringe però ogni giorno un gran numero di pendolari a spostarsi nel centro della città per lavorare o studiare. Ecco che la densità automobilistica ha comunque continuato ad aumentare, rischiando di portare la città al tracollo.

Dall’estrema esigenza di tamponare il traffico automobilistico nasce proprio qui negli anni ’90 il primo “Superblock” (Superille): un modello di riorganizzazione funzionale della mobilità e dello spazio pubblico per il miglioramento della qualità della vita, della salute e dell’accessibilità nella città.

La soluzione: con il modello Superblock quartieri chiusi al traffico di passaggio

Dopo il successo riscontrato nel quartiere di El Born, primo superblock, si decide di applicare questo modello anche in altre parti della città. I quartieri centrali della metropoli spagnola, strutturati in uno schema a scacchiera, facilitano la realizzazione dei superblock. 

L’adozione del modello Superblock porta ad un cambio radicale dello spazio urbano: oltre all’espansione dei percorsi pedonali e ciclabili, Barcellona sta facendo costruire nelle aree dei superblock rimaste libere parchi giochi, campi da calcio e spazi verdi. Anche i tavoli da pic-nic al posto di parcheggi invitano i residenti a godere del riconquistato spazio pubblico.

Foto di Marek Lumi su Unsplash

I risultati: una qualità della vita visibilmente migliore

Barcellona, come molte altre grandi città, lotta con la scarsa qualità dell’aria e le alte temperature, basti pensare che possono esserci fino a otto gradi in più in centro che nelle aree circostanti. Proprio per questa ragione i risultati raggiunti con la trasformazione dei quartieri residenziali non passano inosservati: aiuole e alberi hanno sostituito il cemento e l’asfalto in molti luoghi. Lo spazio verde è raddoppiato e le emissioni di NO2 sono diminuite del 24%. L’80% dello spazio è stato liberato per pedoni e ciclisti e conseguentemente, il traffico di biciclette è aumentato del 30%, mentre il traffico automobilistico è diminuito del 26%. Inoltre, la “decelerazione del quartiere” e l’atmosfera più rilassata hanno avuto un effetto positivo sull’economia locale: nei superblock il numero di piccoli negozi e imprese è aumentato del 30%. Nel complesso la qualità della vita è assolutamente migliorata.

La comunicazione rivolta ai residenti

La comunicazione con i residenti è molto importante in questi progetti. Insieme a loro e ai gruppi di interesse, si sono sviluppate soluzioni mirate che hanno portato al raggiungimento degli obiettivi precedentemente prefissati”, afferma Melissa Gómez, assistente di ricerca al progetto ADFC InnoRAD. È proprio in opere come queste che risulta fondamentale, attraverso processi partecipativi, riuscire a coinvolgere la popolazione. Confrontarsi con chi usufruirà di questi modelli, sapendo comunicare correttamente il valore del progetto, è la chiave per riuscire a modificare alcuni comportamenti della popolazione che sembrerebbero immutabili e creare piani di successo.

Berlino segue l’esempio di Barcellona

Anche Berlino chiede che vengano costruiti dei superblocchi per contrastare l’aumento del traffico automobilistico nella capitale tedesca. Il progetto “Più spazio per lo sviluppo – aree residenziali attraenti attraverso la decelerazione” ispirato proprio al concetto di Superblock è stato approvato dall’Assemblea Distrettuale di Berlino (BVV) nel 2019. La realizzazione del primo superblocco, che avrebbe dovuto iniziare nel 2020, ha però subito alcuni ritardi a causa della pandemia.

Il superblocco che sorgerà nel quartiere di Bergmannkiez non sarà probabilmente così radicale come quelli di Barcellona. Gli spostamenti in auto saranno ancora possibili; tuttavia, l’instradamento del traffico sarà modificato mantenendo le auto sempre sulla stessa strada principale, dando così più spazio a ciclisti e pedoni.

Queste e altre riflessioni sono oggetto dell’iniziativa Obiettivo 2/3 – Strategie per una svolta nella mobilità urbana.

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