Gli eventi digitali sono stati i protagonisti della pandemia. Gli addetti ai lavori hanno sviluppato con creatività e spirito innovativo tantissime idee e soluzioni per preservare occasioni di incontro e scambio di idee. Ma ora la domanda è: qual è l’impatto degli eventi digitali dal punto di vista delle emissioni di CO2?
Punto 3, società specializzata in eventi sostenibili dal 2007, ha approfondito i pro e i contro degli eventi digitali con una analisi di largo respiro sulla sostenibilità di questo format.
Carbon footprint: Evento fisico Vs digitale
Un’ora di video streaming corrisponde a 36 g di CO2
Un partecipante che viaggia per 200 km in auto per raggiungere un evento fisico, è responsabile di 36 Kg di CO2
Fonte Rielaborazione Punto 3 su dati International Energy Agency – The carbon footprint of streaming video: fact-checking the headlines
Le emissioni di CO2 degli eventi fisici
A giugno 2020 è stata rilasciata una revisione critica degli studi comparativi, ad oggi pubblicati, sulle emissioni generate da eventi digitali e fisici – Making industrial exhibitions green A literature research on the LCA of physical and virtual industrial exhibitions, Dr. Chiara Civardi, PhD.
Nella ricerca si fa riferimento a studi LCA (Life Cycle Assessment) condotti sull’industria degli eventi. Il caso emblematico è una analisi esemplificativa su una Fiera di 3 giorni (UFI 2019) con 11.600 mq di area allestita, 120 espositori e 11.734 partecipanti.
L’impatto complessivo in termini di emissioni di CO2 generate dalla Fiera è pari a 5.922 t di CO2-eq.
Le emissioni di CO2 degli eventi digitali
Ad oggi, la ricerca più completa sulla carbon footprint connessa al digitale è stata realizzata nel 2018 da Belkhir e Elmeligi (Assessing ICT global emissions footprint: Trends to 2040 & recommendations. Journal of cleaner production).
Se si considera una Fiera Virtuale con 11.734 partecipanti e 120 espositori l’impatto ambientale sarebbe approssimativamente di 58,67 t di CO2-eq (2.4 tonnellate di CO2-eq per ora).
Possiamo quindi affermare che l’impatto dell’evento digitale è di circa 100 volte minore rispetto alla Fiera fisica.
Per completare l’analisi, è opportuno non soffermarci solo alla sfera ambientale, ma valutare a diversi livelli la sostenibilità. Sta diventando sempre più evidente che il futuro degli eventi non è solo “green”, ma è l’attenzione generale ai temi della progettazione responsabile. Come, per esempio, garantire l’accessibilità fisica, economica e tecnologica all’esperienza.
I lati positivi dell’evento digitale
Gli eventi digitali – dal punto di vista dei partecipanti – risultano una valida alternativa agli eventi in presenza:
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Riducono le barriere geografiche: con un device e una copertura internet è possibile partecipare a conferenze dall’altra parte del mondo;
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Favoriscono la fruizione dell’evento da parte di partecipanti con disabilità;
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Sono più accessibili, sia in termini economici (è possibile risparmiare costi di viaggi e pernottamento), sia in termini di impegno temporale minore dovuto al mancato spostamento;
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Hanno impatto ambientale molto minore: sia in termini di CO2 (come visto in precedenza), sia in termini di consumo di risorse e servizi connessi direttamente all’evento o al pernottamento/viaggio dei partecipanti, fornitori e ospiti.
I lati negativi di un evento digitale
Un evento digitale, nonostante i diversi benefici, ha diversi svantaggi:
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Mancanza di interazione con gli altri partecipanti. Essa infatti amplifica la percezione emotiva del messaggio o dell’esperienza veicolata dall’evento (ad es. è completamente diverso partecipare a un evento sportivo o vederlo alla televisione);
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Se l’evento digitale non è supportato da una piattaforma o un sito con alto livello di portabilità per la fruizione dei contenuti e dell’interfaccia, verrà meno il fattore accessibilità (soprattutto rispetto ai partecipanti con disabilità sensoriali o gruppi svantaggiati come gli anziani);
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Lo spostamento di un evento da un luogo fisico ad un luogo digitale, anche se preserva la location dall’impatto di un gran numero di persone (con il conseguente inquinamento da rifiuti, acustico, luminoso, ecc.) ne impedisce anche il collaterale ritorno economico sia per la filiera dei servizi per eventi, sia per i servizi connessi all’hospitality e all’intrattenimento sul territorio;
Il futuro è phygital
Il settore eventi è tra quelli che più hanno sofferto la crisi del lavoro causata dal Covid-19 e anche se una diretta streaming non potrà mai sostituire un concerto o una fiera, la rapida acquisizione di competenze digitali da parte di organizzatori e utenti, ha permesso di non bloccare completamente settore.
Dal nostro approfondimento è emerso come gli eventi digitali siano più sostenibili per molteplici aspetti rispetto agli eventi fisici. Tuttavia, questi ultimi hanno l’inestimabile valore aggiunto di garantire esperienze più intense rispetto al digitale. Inoltre, l’evento fisico può generare un indotto economico localizzato, che si traduce in occupazione e benessere per il territorio.
Alla fine del periodo storico attuale, sarà quindi importante tornare alle abitudini precedenti, senza perdere il patrimonio di competenze acquisite durante la pandemia. Gli eventi del prossimo futuro potrebbero essere organizzati per essere ibridi o phygital – dall’unione delle parole physical e digital. Questa modalità permetterebbe al più ampio spettro di partecipanti possibile di accedere all’evento sommando insieme i benefici di entrambi i format di evento: fisico e digitale.