La certificazione ReMade in Italy valorizza i materiali riciclati e promuove l’economia circolare

La certificazione ReMade in Italy valorizza i materiali riciclati e promuove l’economia circolare
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La certificazione ReMade in Italy è uno strumento accreditato che valorizza i materiali riciclati e promuove l’economia circolare attraverso la verifica del contenuto di riciclato e di sottoprodotti in un prodotto. Uno strumento in più per le imprese che intendono posizionare l’ecologicità dei propri manufatti in modo tecnico-scientifico e credibile.

Punto 3 accompagna le aziende nell’ottenimento della certificazione ReMade in Italy. Di recente ha supportato alcune aziende, tra cui GMP srl, che opera nel settore del recupero di scarti industriali derivati dalla lavorazione delle materie plastiche, settore molto importante alla luce della crescente richiesta di manufatti in plastica riciclata trainata dal “Pacchetto Economia Circolare”.

I manufatti per cui GMP srl ha ottenuto la certificazione ReMade in Italy si riferiscono a sottoprodotti in materiale riciclato, nello specifico:

  • PS (polistirolo) – con percentuale minima di riciclato pari al 96%
  • PP (polipropilene) – con percentuale minima di riciclato pari al 71%
  • ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene, un tipo di gomma) –  con percentuale minima di riciclato pari al 96%

ReMade in Italy e Acquisti Verdi: in quali CAM?

Il possesso della certificazione della quota di plastica riciclata all’interno di un prodotto – dagli imballaggi ai manufatti per l’arredo – è richiamato nei seguenti Criteri Ambientali Minimi (CAM) afferenti al Green Public Procurement (GPP o Acquisti Verdi della Pubblica Amministrazione):

Quando nei CAM sono richiesti materiali e/o prodotti con contenuto di riciclato, qualunque sia il settore, come mezzo di prova di conformità è prevista la certificazione ReMade in Italy.

Se ti interessa approfondire, Punto 3 ha realizzato una videolezione dedicata a questo argomento: “Acquisti Verdi, volano per l’Economia Circolare”

Nuovi CAM pulizie: richiesta la plastica riciclata 

I nuovi CAM del cleaning professionale – approvati il 29 Gennaio 2021 e che entreranno in vigore a giugno 2021 – richiedono di esplicitare la percentuale di plastica riciclata in riferimento ai carrelli per la pulizia (nelle clausole contrattuali) e agli imballaggi dei detergenti e ai macchinari utilizzati (nei criteri premianti).  

I CAM 29 gennaio 2021 impongono infatti che i carrelli utilizzati per le pulizie abbiano secchi e altri eventuali contenitori con contenuto di plastica riciclata almeno pari al 50% in peso. Essi promuovono inoltre la diffusione di macchine realizzate con componenti di plastica riciclata almeno per il 15% (rispetto al peso totale della plastica) e detergenti con imballaggi primari riciclati.

I prodotti/materiali offerti in gara sono ritenuti conformi se muniti di una certificazione che attesti il contenuto di riciclato, come la certificazione ReMade in Italy, secondo quanto previsto all’art. 69 del D.lgs. 50/2016.

E nel settore privato? Il vendor rating sostenibile

La quota di plastica riciclata all’interno di un prodotto può inoltre essere richiesta in ambito privato per lo sviluppo di una valutazione dei fornitori di un’azienda sulla base di criteri di sostenibilità relativi ai prodotti offerti oppure all’organizzazione aziendale: questa attività si chiama vendor rating sostenibile e generalmente si tratta di un progetto di Responsabilità Sociale d’Impresa attivato nell’ambito di un processo di reporting di Sostenibilità.

Richiedici informazioni su ReMade in Italy e sulle Certificazioni Ambientali 

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