Olimpiadi di Tokyo, le terze certificate ISO 20121

Olimpiadi di Tokyo, le terze certificate ISO 20121
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Tokyo 2020 rappresenta la terza Olimpiade certificata ISO 20121, dopo Londra 2012 e Rio 2016. I Giochi Olimpici di Londra, tra l’altro, sono stati il primo evento al mondo certificato ISO 20121. Un caso pilota e modello di riferimento per la gestione sostenibile di eventi internazionali.

Anche Tokyo 2020 non vuole essere da meno. Dal Giappone fanno sapere che, quella che stiamo vivendo, sarà l’Olimpiade più sostenibile di sempre. Sostenibilità, inclusione e innovazione: queste le parole chiave della XXXII edizione dell’evento sportivo più importante al mondo.

È stata rinviata di un anno, ma ha mantenuto lo stesso nome per motivi di marketing, l’Olimpiade senza pubblico – a causa della pandemia da covid 19 – sarà ricordata per sempre come l’Olimpiade organizzata e gestita per avere il più basso impatto ambientale di sempre.

Tante le azioni di sostenibilità implementate

Tantissime le azioni implementate per ridurre l’impatto ambientale, per coinvolgere gli abitanti del Paese ospitante e per lasciare un’eredità positiva per il futuro.

Medaglie

Già due anni fa erano state presentate le medaglie prodotte con vecchi laptop e smartphone donati dalla popolazione giapponese.

Podio

I podi per le premiazioni sono stati stampati con stampante 3D con plastica riciclata. Anche in questo caso è stata la popolazione stessa a donare il materiale. Inoltre è stata utilizzata anche plastica raccolta nei mari. Dopo l’evento, tutti i podi verranno riciclati per diventare imballaggi.

Divise

Le divise della nazionale giapponese saranno realizzate con tessuti riciclati e le scarpe sono state colorate con sostanze a basso impatto ambientale. Anche la nazionale statunitense ha inserito nelle sue divise elementi in materiale riciclato, segno questo che il messaggio della sostenibilità è già andato oltre il Paese organizzatore.

Torcia olimpica

La torcia olimpica è stata prodotta utilizzando rifiuti in alluminio provenienti da abitazioni temporanee costruite in seguito al terremoto del Grande Giappone orientale del 2011.

Villaggio olimpico

Gli atleti soggiornano in costruzioni in legno proveniente da foreste gestite in modo sostenibile donato dalle autorità locali di tutto il Giappone. Finito l’evento, il legno tornerà ai loro donatori per costituire materiale per costruire edifici pubblici o arredi urbani come panchine.

Mobilità sostenibile

La Toyota, la più importante fabbrica di automobili del Giappone, fornirà un’ampia gamma di veicoli a emissioni zero.

Letti

I letti del villaggio olimpico sono fatti di strutture di cartone (che resistono fino a 200 kg) e i materassi sono costituiti da polietilene. Entrambi i materiali sono riciclabili. Inoltre, l’esiguo peso della struttura di cartone permette un risparmio di risorse e di emissioni per il trasporto.

Energia

Tutta l’elettricità utilizzata durante i Giochi Olimpici sarà fornita da fonti rinnovabili quali energia solare, biomassa e energia idroelettrica.

Inclusività

Queste olimpiadi possiedono anche il primato di avere il gender gap più basso di sempre, infatti ben il 48,8% degli atleti è costituito da donne.

Un evento certificato ISO 20121

Riduzione degli impatti, coinvolgimento, eredità e inclusione sono infatti tra i punti cardine per l’ottenimento della certificazione ISO 20121. Standard internazionale sugli eventi sostenibili che Tokyo 2020 aveva ottenuto già a novembre 2019, dopo la valutazione del British Standards Institution (BSI), organismo di certificazione che opera a livello internazionale.

Dopo Londra 2012 e Rio 2016 questa è la terza Olimpiade certificata, segno positivo che il percorso di sostenibilità degli eventi internazionali non si ferma.

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